Settimana corta, cosa dice la proposta di legge in discussione in Parlamento

Settimana corta, cosa dice la proposta di legge in discussione in  Parlamento

La discussione sulla settimana corta, avviata il 28 ottobre in Aula alla Camera, è slittata a gennaio. Si discuterà la proposta delle opposizioni (Partito Democratico, Alleanza Verdi e Sinistra e Movimento 5 Stelle) sulla riduzione dell'orario di lavoro a parità di salario. Ma in cosa consiste la proposta di legge? Per normare in Italia la settimana lavorativa corta, sperimentata al momento da multinazionali e banche, è stato ideato un testo frutto di mesi di lavoro interno all'opposizione e di mediazione tra Pd, Avs e M5S che avevano presentato tre ddl diversi.

La proposta è una riduzione dell'orario di lavoro  fino a 32 ore settimanali. Con un meccanismo premiale. Per incentivare l’adozione di questi contratti da parte delle aziende, si parla di introduzione di sconti sui contributi. Nel testo si prevede per chi adotta il nuovo sistema l’esonero per tre anni dal versamento dei contributi a carico dei datori di lavoro in misura pari al 30% per le grandi aziende mentre per le piccole e medie l’esonero sarebbe al 50% (che sale al 60% in caso di lavori gravosi).

Dopo l’approvazione della legge si avvierebbero tre anni di sperimentazione, con l'orario di lavoro ridotto nelle aziende che decidono di sperimentare il nuovo modello organizzativo. Nel caso in cui le imprese non fossero interessate, il testo prevede anche che i dipendenti possano esprimersi tramite un referendum interno all'azienda per chiedere la riduzione dell'orario di lavoro.

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