Dalle dimissioni alle nuove regole per la Cig: la Camera approva il Ddl Lavoro

Dalle dimissioni alle nuove regole per la Cig: la Camera approva il Ddl Lavoro

Il 9 ottobre la Camera ha approvato con 158 voti favorevoli, 121 contrari e 2 astenuti il Ddl Lavoro. Il provvedimento passa al Senato per il via libera definitivo e introduce una serie di novità in materia di lavoro tra cui minori oneri e vincoli per il ricorso al lavoro stagionale e una disciplina aggiornata sulle dimissioni e sulla Cig. Sarà infatti possibile lavorare durante la cassa integrazione. Nel dettaglio all’articolo 6 si fa riferimento alla possibilità per il lavoratore in cassa integrazione di svolgere attività in forma subordinata o autonoma comunicando però all’INPS l’inizio della nuova attività con la perdita dell’integrazione salariale.

Tra le misure più discusse, e criticate dalle opposizioni, c'è l'allargamento delle maglie delle disposizioni in tema di licenziamenti rispetto a quanto stabilito dal Jobs Act del governo Renzi. In particolare, l'articolo 19 prevede la risoluzione del rapporto di lavoro imputabile alla volontà del lavoratore (le cosiddette dimissioni volontarie) nei casi in cui un'assenza ingiustificata si protragga oltre il termine previsto dal contratto collettivo o, in mancanza di previsioni contrattuali, per un periodo superiore a quindici giorni. Secondo la maggioranza di governo è un modo per impedire che i lavoratori, sfruttando la leva delle assenze ingiustificate, inducano i datori al licenziamento per poi accedere opportunisticamente alla Naspi. Secondo l'opposizione in questo modo si riaprirebbero invece le porte alle "dimissioni in bianco" con una compressione delle tutele del lavoratore.

Si interviene poi sul tetto del 30% previsto per i lavoratori con contratto di somministrazione a tempo determinato sul totale del numero dei lavoratori con contratti stabili. Risultano esclusi dai limiti i casi in cui la somministrazione a tempo determinato riguardi lavoratori assunti dal somministratore a tempo indeterminato o lavoratori con particolari caratteristiche o assunti per specifiche esigenze. Si pensi alle attività stagionali o di specifici spettacoli, start-up, sostituzione di lavoratori assenti, lavoratori con più di 50 anni. Infine viene introdotto un potenziamento dell'apprendistato. Dal 2024 si estendono a tutte le tipologie di apprendistato i 15 milioni di euro destinati in precedenza ogni anno al solo apprendistato professionalizzante. Si prevede poi una sorta di canale unico sull’apprendistato, con la possibilità di trasformare l’apprendistato per la qualifica e il diploma professionale anche in apprendistato professionalizzante e/o di alta formazione e ricerca.

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