Inclusione a lavoro e meritocrazia, a che punto sono le aziende in Italia?

Inclusione a lavoro e meritocrazia, a che punto sono le aziende in Italia?

Il mercato del lavoro italiano? Ancora poco inclusivo e meritocratico. A dirlo sono i lavoratori intervistati nell'ambito dell’ultima indagine di Valore D, realizzata insieme all’istituto di ricerche Swg su un campione di giovani tra i 18 e i 35 anni. Dalla ricerca emerge come solo il 35% degli intervistati si dica pienamente soddisfatto del proprio lavoro. E le ragioni sono molteplici. Se si guarda alle aspettative dei giovani rispetto al posto di lavoro ideale, emerge un forte bisogno di meritocrazia, diversità e inclusività marcata. Purtroppo però quasi un giovane su due considera il mondo del lavoro italiano in ritardo nell’attuazione di questi principi, a partire da apertura al dialogo (45%), rispetto delle identità (44%), accoglienza (43%) e sviluppo del benessere individuale e collettivo (42%).

Il report evidenzia come il 36% dei giovani sostenga di aver subito o assistito in prima persona a pratiche di scarsa inclusione sul lavoro al punto da decidere di lasciare quell'azienda. Il mancato allineamento tra i valori dell’impresa e i propri è uno dei fattori che porta più facilmente al job hopping ovvero la tendenza più marcata nella GenZ, i nati nella seconda metà degli anni Novanta, a cambiare datore.

Cosa cercano quindi i più giovani quando si tratta della loro vita professionale? Analizzando le risposte delle giovani generazioni è evidente che il lavoro sia spesso concepito come uno strumento e sempre meno come un fine. Viene considerato tra chi ha tra i 16 e i 21 anni come un mezzo per guadagnare (60%) ma anche come modalità per esprimere se stessi (66%). Le giovani donne, in particolare, idealizzano in misura maggiore il proprio futuro lavorativo vedendolo come strumento per essere indipendenti e autonome. E, non a caso, sono spesso meno tolleranti rispetto ai casi di scarsa inclusione. In breve, la strada da percorrere è ancora lunga. Si pensi solo che secondo l'EY European DEI Index solo il 6% delle aziende in Italia sta realmente sviluppando una cultura inclusiva sul posto di lavoro.

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