Europee, quali sono le conseguenze del voto sull’Economia
Quella che esce dalle urne del 9 giugno scorso è un’Europa che guarda più a destra di 5 anni fa. Con conseguenze importanti sull’Economia in Ue. Posto che sopravvive la cosiddetta maggioranza Ursula che votò nel 2019 Von der Leyen a capo della Commissione europea (popolari, socialisti e liberali), a cambiare sono gli equilibri delle forze in campo. Pesa infatti il tracollo dei liberali che parte dai macroniani francesi, con Parigi che andrà a elezioni anticipate entro la fine di giugno. E pesa l’avanzata dell’estrema destra in Germania.
Sul fronte economico, si prospetta il rischio di un freno al processo di integrazione europeo con un rallentamento ulteriore degli investimenti comunitari in aree strategiche: dai mercati finanziari, all’energia e alla difesa. Senza dimenticare le regole sul debito, posto che il nuovo Patto di stabilità è stato siglato da poco. In particolare Francia e Italia saranno le osservate speciali anche perché a rischio di una procedura per deficit eccessivo dati i conti pubblici fuori dal binario. Tema su cui i nazionalisti olandesi di estrema destra guidati da Geert Wilders torneranno all’attacco, ora che sono cresciuti in Parlamento. Un guaio per l’Italia ovviamente il cui governo punta, anche per questioni elettorali, a voler evitare una legge di bilancio restrittiva nel 2025.
Presumibilmente, poi, il voto del 9 giugno “per le destre e a sfavore dei partiti verdi” si tradurrà in una revisione del “Green Deal”. Con uno spostamento più in avanti di alcune scadenze: si pensi all’auto elettrica o alle case green.
Un’Europa dove prevale il nazionalismo degli stati membri rischia poi di rimanere indietro rispetto a Stati Uniti e Cina nella corsa al progresso tecnologico: si pensi solo alla filiera dei chip, a quella della difesa o all’intelligenza artificiale. Punti su cui proprio l’ex numero uno della Bce, Mario Draghi, chiedeva in questi giorni maggiore unità dopo la consegna del Premio Europeo Carlo V. «Dobbiamo far fronte a nuove esigenze: adeguarci ai rapidi cambiamenti tecnologici, aumentare la capacità di difesa e realizzare la transizione verde», ha rimarcato Draghi. Tutto però dipenderà dai numeri e dalla nuova politica (a destra) dell’Ue.