Settimana corta, da Lamborghini a Luxottica: un nuovo tempo del lavoro?
In Italia aumentano le sperimentazioni legate alla settimana lavorativa corta (e non solo nei servizi). Se lavorare dal lunedì al giovedì con lo stesso stipendio, è ancora un miraggio per la maggior parte dei lavoratori, recentemente la settimana corta è stata introdotta in alcuni colossi della manifattura come Luxottica e Lamborghini. Il che fa ben sperare per tutto il mercato del lavoro. Fino a qualche mese fa solo Intesa Sanpaolo aveva introdotto questa soluzione ideando un nuovo modello per i 74 mila dipendenti nel nostro Paese. Tra le principali novità appunto la settimana corta di 4 giorni da 9 ore lavorative (36 ore in tutto) a parità di retribuzione.
In fabbrica però si è andati oltre. In Luxottica i 20 mila dipendenti degli stabilimenti italiani di Agordo, Sedico, Cencenighe Agordino (Belluno), Pederobba (Treviso), Lauriano (Torino) e Rovereto (Trento), potranno lavorare per 20 settimane l'anno solo dal lunedì al giovedì a parità di salario. Il 5 dicembre invece è arrivato l'annuncio dell'accordo con i sindacati in Lamborghini. La riduzione dell'orario di lavoro prevede l'alternarsi di una settimana da 5 giorni e una da quattro per il personale di produzione che lavora su due turni (mattina e pomeriggio) e turno centrale per una riduzione complessiva di 22 giornate di lavoro all'anno; una settimana da 5 giorni e due da 4 per il personale di produzione che lavora su un regime a tre turni per una riduzione complessiva di 31 giornate di lavoro all'anno; 16 giorni in meno all'anno per il personale operaio non collegato alla produzione, 12 giornate in meno per gli impiegati che potranno avere fino a 12 giorni di smart working al mese.
Si sperimenta quindi una nuova flessibilità dell'orario lavorativo pensata per venire incontro alle esigenze diverse. Da una parte quelle delle persone, che avranno più tempo per "ricaricare le pile", e dall'altra quelle delle aziende che, è dimostrato, possono beneficiare dell'aumento della produttività dei dipendenti. Si delinea quindi un nuovo tempo del lavoro che parte dal benessere del lavoratore in quanto individuo. Con l'idea, di olivettiana memoria per restare nei confini nazionali, che i lavoratori felici facciano le aziende grandi.