Salari, in Italia il maggiore calo tra i grandi Paesi
Italia maglia nera per i salari tra le grandi economie avanzate. L'allarme arriva dall'Ocse nell'ultimo rapporto sulle Prospettive dell'Occupazione 2023. Nel nostro Paese alla fine del 2022 i salari reali, complice l'inflazione, sono calati del 7% rispetto al periodo pre-pandemia. La discesa è continuata nel primo trimestre del 2023, con una diminuzione su base annua del 7,5%.
Nel rapporto presentato, l'Ocse mette in evidenza anche aspetti globali positivi. Tra questi la disoccupazione "mai così bassa" dai primi anni Settanta. «I mercati del lavoro hanno dato prova di una notevole resilienza nell'ultimo anno e restano tonici, malgrado l'elevata inflazione e l'aumento del costo della vita abbiano eroso i redditi reali», ha affermato il segretario generale dell'Ocse, Mathias Corman, presentando l'Employment Outlook a Parigi. Resta però vero che quanto ai salari, il nostro Paese registra il calo più significativo tra i big globali. «Alla fine del 2022 - avverte l'Ocse - si prevede che torneranno a crescere del 3,7% nel 2023 e del 3,5% nel 2024, mentre l'inflazione dovrebbe attestarsi al 6,4% nel 2023 e al 3% nel 2024».
Un particolare monito viene lanciato all'Italia rispetto ai «significativi ritardi nel rinnovo dei contratti collettivi». Con oltre il 50% dei lavoratori italiani coperto da un contratto scaduto da oltre due anni. In Italia infatti i soli salari fissati dai contratti collettivi sono diminuiti in termini reali di oltre il 6% nel 2022. Se trascurata la situazione rischia di «prolungare la perdita di potere d'acquisto per molti lavoratori».