Caro bollette e crisi Ucraina, sale il prezzo del gas: cosa succede adesso
Con lo scoppio della guerra in Ucraina e l'invasione russa, il prezzo del gas naturale in Europa si è impennato del 30,5%. Per l'Italia si prevedono quindi mesi difficili sul fronte energetico. Stando ai dati 2021, citati dal ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, il 45% del gas che entra nel nostro Paese arriva dalla Russia, che è il nostro primo fornitore. Non a caso, gli analisti si attendono che nei prossimi mesi il prezzo del gas salirà in maniera considerevole soprattutto in relazione alle sanzione imposte dall'Ue a Mosca. Lo scenario è quindi quello di un aggravio considerevole delle bollette per le famiglie e le imprese.
Una settimana fa il governo Draghi era intervenuto per mitigare il caro bollette. Le risorse messe sul piatto ammontano a 8 miliardi di euro, di cui oltre 5,5 destinati al prezzo dell'energia per le imprese e le famiglie. «Il governo vuole intervenire fin da ora per evitare che il rincaro dell'energia si traduca in un minor potere di acquisto delle famiglie e in una minore competitività delle imprese», aveva detto Mario Draghi in conferenza stampa. In concreto per il secondo trimestre 2022 sarà garantito l’azzeramento degli oneri di sistema sull’elettricità sia per le famiglie che per le Pmi oltre che per le imprese più grandi. Un'operazione che da sola vale 3 miliardi.
Con la crisi Ucraina però serviranno nuovi interventi. Non solo per ridurre l'effetto in bolletta - legato alla prevedibile decisione di Putin di chiudere i rubinetti del gas verso l'Europa - ma anche per ripensare il mix energetico italiano. Il ministro Cingolani in audizione alla Camera ha parlato di una strategia a 360° che va dalla maggiore flessibilità nei consumi di gas al contenimento dei consumi negli altri settori passando per un aumento del gas naturale liquefatto importato da altre rotte e paesi. Tra cui gli Stati Uniti.