I Green Bond: un metodo alternativo per finanziare la crescita eco-sostenibile
Negli ultimi anni la Commissione Europea ha adottato molti provvedimenti legislativi al fine di gettare le basi per realizzare le strategie definite nell’ambito del Green Deal Europeo, incentrando gli sforzi sul tema della sostenibilità dell’economia e della transizione energetica. La strategia odierna sulla finanza sostenibile, infatti, prevede di ampliare l’offerta normativa al fine di agevolare l’accesso ai finanziamenti sulla transizione, nonché rendere la finanza sostenibile più inclusiva per le PMI e di garantire l’integrità e la trasparenza del sistema finanziario europeo. La sostenibilità rappresenta oggi il tema centrale per la ripresa economica dalla pandemia da Covid-19 e il settore finanziario è considerato di fondamentale importanza per veicolare la transizione e realizzare tali obiettivi.
La Commissione Europea, nell’ambito del progetto più ampio sul Green Deal Europeo e sulla Finanza sostenibile, ha proposto un regolamento per la definizione di uno Standard Europeo sui Green Bond, attualmente sottoposto al relativo processo co-legislativo da parte del Parlamento e del Consiglio Europeo, il quale introdurrebbe uno standard di riferimento adottabile su base volontaria da tutti gli emittenti pubblici e privati. In particolare, secondo la proposta di regolamento, potranno aderire alla norma europea emittenti di obbligazioni verdi che rispettino i seguenti requisiti:
• i fondi raccolti dall’emissione obbligazionaria dovranno essere destinati esclusivamente a progetti conformi alla Tassonomia europea sulle attività eco-sostenibili, a norma del Regolamento UE 2020/852;
• devono esserci modalità trasparenti di assegnazione dei proventi raccolti mediante emissione obbligazionaria, seguendo criteri di rendicontazione e comunicazione dettagliati;
• l’emissione di Green Bond deve essere seguita da un revisore esterno che sia deputato al controllo sull’assegnazione dei fondi e sulla conformità alla Tassonomia europea dell’attività economica a cui i fondi sono destinati;
• i revisori esterni, che forniscono servizi professionali agli emittenti, devono essere registrati e controllati dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati in modo da garantire affidabilità a tutela degli investitori e dei mercati finanziari.
L’Unione Europea ha, quindi, l’obiettivo di introdurre un framework europeo al quale fare riferimento e che sia in linea con gli attuali principi di autoregolamentazione forniti in ambito internazionale. Al momento, infatti, le Linee Guida elaborate dall’ICMA – International Capital Market Association – rappresentano il punto di riferimento per gli emittenti pubblici e privati di titoli obbligazionari verdi e forniscono delle procedure che raccomandano trasparenza nell’informativa nei confronti degli stessi emittenti e degli investitori che sottoscrivono i titoli obbligazionari.
In sostanza, i Green Bond non sono altro che strumenti finanziari di debito, ossia titoli obbligazionari la cui emissione è strettamente legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente e che, più in generale, presentano caratteristiche di sostenibilità ambientale, come: l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite, l’uso sostenibile dei terreni, progetti per il trattamento delle acque reflue e per i rifiuti, iniziative legate alla prevenzione e al controllo dell’inquinamento, infrastrutture per i trasporti o per la produzione di energia rinnovabile. Inizialmente tali strumenti erano emessi principalmente da istituzioni finanziarie sovranazionali, come la Banca Mondiale o la Banca Europea per gli Investimenti, le quali hanno sempre avuto una certa sensibilità sul tema della sostenibilità ambientale ed hanno sempre lavorato per la realizzazione di opere infrastrutturali con impatti ambientali positivi. Negli ultimi anni questi strumenti hanno acquisito un’importanza significativa anche sul mercato dei capitali privati, soprattutto grazie alla spinta impressa dalla Cop21 nel 2015 in cui sono stati definiti nuovi accordi sul clima e grazie alla definizione dei nuovi obiettivi europei nell’ambito del programma sulla Finanza Sostenibile e del Next Generation EU.
L’Europa è sempre stata all’avanguardia sulle obbligazioni verdi e negli ultimi anni ha registrato un forte incremento nelle negoziazioni sui mercati finanziari, tant’è che le emissioni europee nel primo semestre 2021 hanno raggiunto la cifra di circa 120 miliardi di euro circa, la metà dei quali riferita a emissioni corporate provenienti dalle aziende. Sul mercato italiano, Borsa Italiana, aderendo attraverso il London Stock Exchange Group alla Climate Bonds Initiative, si è impegnata a sensibilizzare gli emittenti a fornire ai mercati un’informativa più completa sulle proprie politiche ESG e ha messo a disposizione del mercato una serie di strumenti per meglio identificare ed analizzare il mondo della finanza sostenibile, come: il nuovo indice MIB ESG, dedicato ai blue-chip in Italia, il quale combina la misurazione delle performance economiche con gli impatti ESG dei principali emittenti italiani; il nuovo segmento dedicato alle negoziazioni dei Green Bond sui mercati MOT ed Extra-MOT, i cui proventi sono destinati al finanziamento di progetti con specifici benefici di natura ambientale e sociale.
I green bond possono però essere una fonte di sostegno finanziario anche per le PMI, grazie all’intervento degli Istituti Finanziari che si sono già attivati per emettere green bond con i quali vanno a finanziarie investimenti ecosostenibili delle PMI clienti selezionate. Ad esempio, nei primi sette mesi del 2021 le obbligazioni sostenibili e legate alla sostenibilità mostrano la crescita più forte insieme al tema green, mentre le obbligazioni sociali sono diminuite. I maggiori emittenti di social bond sono stati gli istituti finanziari che hanno sostenuto i prestiti alle PMI garantiti dal governo durante la pandemia di coronavirus. Nell’immediato futuro e sicuramente prevedibile una accelerazione di questo fenomeno, poiché molti Istituti di Credito, incentivati anche dalla disciplina di Vigilanza Prudenziale, hanno in programma l’emissione di prodotti di green finance in cui i green bond saranno una leva molto importante. Pertanto, una nuova leva di finanziamento emerge con forza a disposizione di quelle PMI in grado di cogliere le opportunità che il nuovo percorso di convergenza ecosostenibile mette loro a disposizione.
S CO A – ESG ITALIA