Il Pil che non ti aspetti, i fattori dietro al boom del secondo semestre
Nessuno se lo aspettava. Nel secondo trimestre del 2021 il Pil italiano, è aumentato del 2,7% rispetto al trimestre precedente e del 17,3% in termini tendenziali. A fotografare lo stato dell'economia è come sempre l'Istat che ha parlato di incremento "eccezionalmente marcato" registrato su base annua. Numeri che derivano dal confronto con il punto di minimo toccato nel secondo trimestre del 2020 in corrispondenza dell'apice della crisi sanitaria dovuta alla diffusione del Covid ma che vanno analizzati nel dettaglio per essere compresi.
Quali sono quindi i fattori che hanno spinto in su il Pil del Paese? La parte del leone l'ha fatta l'industria. Un indizio in questo senso lo dà Confindustria Lombardia. La produzione industriale è cresciuta nel secondo trimestre del 3,7 in chiave congiunturale, del 32,5% rispetto allo stesso periodo del 2020, e cosa ancor più importante, del 9,3% rispetto al secondo trimestre del 2019. In particolare hanno fatto un balzo la siderurgia (+29,4% sul 2019), la chimica (+19,5%) e gli alimentari (+11,3%). Anche il nordest sta dando segnali di ripresa e innovazione: crescono gli ordinativi di nuovi macchinari soprattutto nell'ambito della meccanica e per l’industria del mobile. L'Emilia-Romagna si sta poi caratterizzando come la regione in cui il sistema imprese-università-amministrazione funziona brillantemente. Non a caso un colosso come Dhl Dhl prevede un piano di investimenti complessivo di oltre 350 milioni in Italia di cui buona parte per il potenziamento del gateway dell'aeroporto di Bologna.
Se i numeri sono buoni cosa dobbiamo temere? Per gli esperti l'unico rischio, posto il grosso sostegno alla crescita del Paese che arriverà con il Recovery Plan, è ancora una volta la pandemia. «I timori relativi alla variante Delta - dice Matteo Ramenghi, Chief Investment Officer Ubs Wm Italy - e a potenziali nuove mutazioni sono giustificati ma, finora, nessuna variante sembra eludere completamente i vaccini. Di conseguenza, il peggioramento della pandemia potrebbe ritardare di un trimestre o due la ripresa economica, ma difficilmente la farà deragliare».