Davos, da Xi Jinping ad Angela Merkel: cos’hanno detto i leader
«Un anno cruciale per ricostruire la fiducia». Questo il tema del vertice 2021 di Davos dove più di 2 mila tra dirigenti aziendali, funzionari governativi e rappresentanti della società civile e oltre 20 capi di Stato o di governo si incontrano online nel corso della riunione virtuale del World Economic Forum (WEF). Un incontro che si è svolto dal 25 al 29 gennaio per affrontare le ricadute della pandemia di Covid-19 e affrontare «l'urgente necessità di cooperazione globale».
Il vertice da anni è anche l’occasione per i leader politici di parlare a tutto il mondo. E così ha fatto il presidente cinese Xi Jinping. Nel suo discorso ha spiegato in 5 punti l'impegno assunto dalla Cina per promuovere il multilateralismo e la prosperità comune, inclusa la partecipazione attiva alla cooperazione internazionale nella lotta al Covid-19. Xi ha precisato l'impegno cinese per l'attuazione di una strategia vantaggiosa per tutti in tema di promozione dello sviluppo sostenibile, del progresso scientifico e tecnologico e dell'instaurazione di un nuovo tipo di relazioni internazionali. «Entrando in una nuova fase di sviluppo, la Cina seguirà una nuova filosofia di crescita e promuoverà un innovativo paradigma di sviluppo mantenendo la circolazione interna come pilastro della crescita, consentendo ai mercati domestico ed estero di rafforzarsi a vicenda», ha sottolineato Xi. Nel 2020 il Pil cinese ha superato la soglia dei 100 mila miliardi di yuan circa 15.420 miliardi di dollari. «I giochi a somma zero e gli atteggiamenti predatori non trovano posto nella filosofia che guida il popolo cinese - ha osservato Xi - .Restando fedele a una politica estera indipendente e volta alla pace, la Cina sta lavorando duramente per perseguire relazioni amichevoli e cooperative con gli altri Paesi».
Intervento incentrato sul futuro del pianeta per Angela Merkel. La cancelliera tedesca ha spiegato che l'accordo di Parigi per frenare il riscaldamento globale «potrebbe essere una questione di sopravvivenza per l'intero continente». «L'impazienza dei giovani va colta positivamente come qualcosa di costruttivo. Ho 65 anni, ma è ovvio che loro hanno tutto un altro orizzonte di vita, perciò siamo chiamati ad agire». Un gap intergenerazionale da risolvere con il dialogo, è quindi l'invito della cancelliera che tende così la mano a Greta Thunberg. Sullo sfondo del discorso della cancelliera, le «trasformazioni di gigantesche proporzioni che attendono l'Europa, il cui modo di fare economia e di vivere dovrà essere abbandonato».
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha invece riportato l’attenzione all’emergenza sanitaria. «L'Unione europea - ha detto - ha investito miliardi per contribuire allo sviluppo dei primi vaccini contro il Covid-19. Per creare un vero bene comune globale. E ora, le compagnie devono fare la loro parte. Devono onorare i loro impegni». Nel suo 'special address' alla Davos Agenda 2021 la presidente ha richiamato alla responsabilità. «È per questo che creeremo un meccanismo di trasparenza sulle esportazioni dei vaccini. L'Europa è determinata a contribuire, ma fa sul serio». L'Unione intende lanciare un "programma di bio-difesa" per affrontare le pandemie: «dobbiamo essere pronti, non possiamo aspettare la prossima pandemia».