Bilancio di Sostenibilità: strumento fondamentale per l’accesso al credito
La notizia è di quelle che passano un po’ sotto traccia anche nelle testate specializzate, occupate in questo periodo a giostrarsi fra pandemia e crisi di governo, ma merita sicuramente un approfondimento, poiché rappresenta un vero e proprio cambio di visione. Le banche dovranno valutare l’affabilità creditizia delle aziende, non solo sulla base dei meri numeri, ma anche su come il loro agire si riflette sul piano ambientale e sociale. Per dirla in altre parole, sta cambiando il paradigma dello sviluppo economico: non più solo il concetto di profittabilità, ma anche quello di sostenibilità ambientale, di impegno sociale e di responsabilità verso le future generazioni, tutti elementi che l’Unione Europea vede come l’unico possibile percorso affinché il prosperare economico rappresenti davvero un beneficio duraturo. Ovviamente questa nuova modalità di valutazione dell’affidabilità delle imprese non si limita al mondo bancario, ma coinvolge tutti gli operatori finanziari, che erogano capitale sia sotto forma di equity che di debito, e gli enti pubblici nella concessione di contributi. Insomma una piccola rivoluzione: le aziende non sono più valutate solo per i numeri che esprimono, ma anche per quello che significano e per il valore che creano a favore di tutti coloro con cui hanno e che avranno a che fare, quali portatori d’interessi.
Come anticipato in un articolo di qualche giorno fa (leggi l’articolo "Bilancio di Sostenibilità: cosa cambia nel 2021"), il Bilancio di Sostenibilità viene ad assumere una nuova e più rilevante centralità nella vita delle PMI italiane ed europee.
Analizziamo velocemente cosa è cambiato per quanto riguarda l’accesso al credito, ma anche cosa cambierà nei prossimi mesi per quanto riguarda bandi comunitari, appalti e fondi pubblici.
Nuove linee guida EBA
Le nuove linee guida sul “Loan Origination and monitoring” redatte dall’EBA, l’Autorità Bancaria Europea, obbligano tutte le banche a valutare il merito creditizio delle PMI tenendo in considerazione anche i fattori ESG (Environment, Social e Governance) a partire dal 30 giugno di quest’anno. Il documento inoltre fornisce alle banche una vera e propria guida per monitorare i rischi rilevanti legati a fattori ESG.
Le linee guida prevendono che gli enti bancari dovranno incorporare i fattori ESG e i rischi a questi associati nelle proprie politiche di gestione del rischio di credito.
Il potenziale impatto dei fattori sociali, ma anche ambientali e climatici, diventa un fattore importante nella valutazione del rischio e nelle politiche di gestione del credito.
La valutazione di tutti questi fattori sarà effettuata dalle banche alla luce di ciò che la PMI riuscirà a comunicare loro. Essa dovrà quindi adoperarsi per acquisire la capacità di rappresentare in modo articolato e trasparente tutte le informazioni di natura qualitativa e non solo finanziaria, enfatizzando il proprio percorso di convergenza verso i fattori ESG e mettendo a disposizione tutte quelle informazioni che gli istituti di credito saranno chiamati a valutare.
La reportistica dovrà convergere verso standard di rendicontazione internazionali, con una struttura studiata appositamente per essere letta dai professionisti del settore bancario, che devono poter riconoscere e comprendere i dati fondamentali dell’azienda alla luce dei nuovi benchmark su cui l’Unione Europea pone l’accento.
Un bilancio di sostenibilità ben redatto permetterà quindi alla PMI di migliorare la propria valutazione del merito creditizio nei confronti del sistema bancario e di accedere a prodotti creditizi dedicati con condizioni di accesso e di pricing migliorative.
Investitori, bandi comunitari e finanziamenti a fondo perduto
Come conseguenza diretta del miglioramento dell’accesso al credito e della qualità delle informazioni messe a disposizione di potenziali investitori, il bilancio di sostenibilità consentirà anche di entrare più facilmente in contatto con veicoli di venture capital che sono, e saranno sempre più in futuro, interessati a PMI ecosostenibili. Un più facile accesso al capitale di rischio e/o di debito che può consentire una via importante verso nuovi progetti di sviluppo.
L’Action Plan sulla Finanza sostenibile recentemente aggiornato, illustra poi le misure che l’Unione Europea adotterà nel periodo 2021-2027 per orientare l’intero mercato dei capitali, e non solo il mondo bancario, verso un modello di sviluppo sostenibile ed inclusivo. Questo significa che nei prossimi anni i fattori ESG ed il concetto di sostenibilità, saranno messi al centro anche per quanto riguarda tutte le politiche di concessione di finanziamenti a fondo perduto o a condizioni agevolate. Per una PMI, saper rappresentare il proprio percorso di convergenza verso i fattori ESG sarà di prioritaria importanza per poter accedere con sistema premiante ai bandi domestici e comunitari che verranno messi a disposizione nei prossimi anni.
Le buone pratiche inerenti la Sostenibilità saranno inoltre un fattore distintivo nella valutazione da parte della PA negli appalti pubblici.
Data la mole assolutamente rilevante di fondi che verranno messi a disposizione da Stati e Unione Europea nei prossimi mesi, il Bilancio di Sostenibilità si rivelerà dunque uno strumento estremamente utile per poter cogliere tutte le opportunità della ripartenza successiva alla pandemia.
Per non farsi trovare impreparati
Per mettere a disposizione dei propri clienti esperienza e competenze specialistiche sull’argomento, SCOA ha recentemente consolidato una importante partnership con il Dott. Corrado Bei, membro dello Steering Commettee relativo all’”Action 9” e “Action 10” EASME – Commissione Europea ed esperto dei nuovi indirizzi forniti dall’Unione Europea con l’introduzione dell’Action Plan sulla finanza sostenibile.
Unendo l’esperienza del Professor Bei, con le capacità e la conoscenza dei nostri professionisti, SCOA può mettere a disposizione dei propri clienti una metodologia innovativa e pienamente in linea con la normativa introdotta per la redazione del Bilancio di sostenibilità.