Innovazione, i profili più cercati dalle Pmi che sognano il digitale
Gli esperti lo dicono da anni: molti dei mestieri del futuro saranno legati al nuovo petrolio ovvero i dati. La rivoluzione del lavoro digitale interesserà non solo le grandi multinazionali ma anche le piccole e medie imprese (Pmi). La pandemia è stata un test in questa direzione. Le pmi in piena emergenza sanitaria hanno riscoperto il digitale e hanno iniziato a guardare all'innovazione come leva di crescita, tra boom dell'e-commerce e relazioni da remoto con i clienti. Può essere quindi strategico valutare quali saranno le professioni più cercate sul mercato del lavoro italiano dei prossimi mesi. Secondo la rilevazione di Assolavoro Datalab, l’Osservatorio dell’Associazione Nazionale delle Agenzie per il Lavoro, basata su dati interni al settore e database e piattaforme (Excelsior, Linkedin, Trovit), è possibile stilare la classifica delle professioni più ricercate. Al netto della grande richiesta di professionisti sanitari che si spiega in relazione alla pandemia, le imprese piccole e medie cercano specialisti ICT, responsabili vendite ed export manager.
Secondo PageGroup, società specializzata nel recruitment, nell'Ict i profili più richiesti oggi sono i cloud & infrastracture manager, i cyber information security officer e l'ecommerce manager. Sono poi richiestissimi i digital marketing manager che possono aiutare l'espansione delle vendite online insieme ai content e social media manager. Ci sono poi gli Ux designer che si occupano della cosiddetta user experience hanno il compito di facilitare l'utilizzo della tecnologia ai clienti.
A livello nazionale sarà quindi la domanda di digitale a dettare il trend delle assunzioni dei prossimi mesi. Del resto per Unioncamere nelle imprese italiane le competenze digitali sono richieste a sette assunti su dieci, pari a 3,2 milioni di lavoratori. Non sempre però i datori trovano i candidati giusti. Il 28,9% di questi profili, vale a dire circa 940 mila posizioni lavorative, sono difficili da trovare per inadeguatezza o ridotto numero di candidati. Un 'mancato incastro' da superare in fretta considerando l'economia in difficoltà e la necessità di ripartenza del Paese. In questa direzione si inseriscono le iniziative di Facebook e Google in Italia per sostenere le aziende piccole e medie con piani di investimento e formazione per diversi miliardi. E vale la pena ricordarlo, la digitalizzazione delle imprese può valere da 3 a 7 punti di Pil.