Smart working, l’ufficio del futuro è on demand
Che le aziende debbano ripensare gli spazi lavorativi ormai è assodato, che siano pronte a rivoluzionare le loro sedi un po’ meno. È però vero che gli uffici tradizionali - si pensi ai grattacieli di Unicredit o di Generali oggi semi vuoti - si sono rivelati inadeguati nel pieno della pandemia. Tra distanziamento sociale e conseguente boom dello smart working, il vecchio ufficio è diventato obsoleto. Tanto che diversi studi di architettura si stanno interrogando su come progettare nuove soluzioni a misura di lavoro smart. Tra questi c'è Lombardini22, primo studio di ingegneria e architettura del Paese per fatturato (15,8 milioni nel 2018), che ha progettato Torre Allianz, Torre PWC, le sedi di Microsoft, EY, Siemens, Prysmian e di Alcatel Lucent.
Lo spazio
Il futuro secondo gli ingegneri e architetti di Lombardini22 sono i luoghi di lavoro “activity based” e cioè «calibrati sulle esigenze specifiche di differenziate attività e modalità lavorative». In altre parole, posto che il lavoro sarà sempre più diffuso e nomade, serviranno sempre di più uffici «On demand», gestiti in modo completamente flessibile. Il che significa il tramonto della postazione fissa in favore dell’ufficio come piazza temporanea per lo scambio delle competenze vis a vis tra i dipendenti. Conteranno in breve più le sale riunioni, ridimensionate per evitare assembramenti, che le singole scrivanie. L’idea è che lo spazio fisico spiegano da Lombardini «debba poter far crescere le persone, ispirare, far circolare in modo rapido le informazioni». Certo, si tratta di un concetto facilmente applicabile alle aziende dei servizi mentre rimane complesso per le realtà manifatturiere. Non mancano però le applicazioni concrete come l’ammodernamento degli uffici di Hilti Italia che parte da spazi collaborativi nuovi tra cui focus area, phonebooth e zone adatte ai meeting informali.
Il tempo
La tecnologia, a prescindere dall’organizzazione spaziale dell’azienda, può poi aiutare a gestire i nuovi tempi di lavoro. Ad esempio lo stesso studio milanese ha deciso di affidarsi ad un’app per gestire i flussi di persone nella sua sede di Milano. La soluzione digitale lanciata e sviluppata internamente permette la prenotazione degli spazi e il monitoraggio in tempo reale delle attività di occupazione negli ambienti di lavoro. Così si agevola la turnazione dei lavoratori e la prenotazione delle sale riunioni e degli spazi di lavoro oltre a consentire il monitoraggio continuo degli ambienti nel rispetto delle attuali regole di distanziamento fisico. Grazie a questa app i lavoratori vedono dove si trovano i colleghi all’interno dell’edificio e possono riservare uno spazio di lavoro: dalla meeting room a una postazione condivisa. L’accessibilità delle postazioni è gestita in autonomia ed è pensata per agevolare i protocolli di sicurezza. Un modello che potrebbe incoraggiare più aziende in futuro a riorganizzare gli spazi grazie al design e a riorganizzare il flusso di lavoratori in presenza grazie alle nuove tecnologie.