Dalla sanificazione al plexiglass, i business esplosi con Covid-19
Dalle imprese di delivery, ai produttori di plexiglass passando per aziende specializzate in sanificazione. Se il coronavirus ha significato il tracollo per alcuni settori, ristorazione e turismo in particolare, per altri ha significato raddoppiare i servizi e le produzioni con ricavi monstre tra marzo e maggio 2020.
Il caso sicuramente più significativo è quello delle aziende che operano nel settore della sanificazione. Posta l’attenzione sulla sicurezza dei lavoratori e l’obbligo di sanificare gli ambienti in questa fase 3 di riapertura, le ditte che si occupano di pulizie hanno conosciuto un vero boom con richieste di servizi 24 ore su 24. Un raddoppio del carico di lavoro per le aziende, multiservizio e non, che continuerà per tutto il 2020 secondo Fnip Confcommercio la principale associazione di categoria del comparto. Si tratta di un business che nel 2018 valeva 12,5 miliardi, riunendo 4.612 aziende per circa 339 mila dipendenti. E che nel 2020 secondo le previsione dovrebbe superare i 13 miliardi. A trarne vantaggio anche numerose pmi che hanno tra i loro clienti aziende ma anche ospedali ed enti pubblici. Nell’80% dei casi le aziende della sanificazione hanno infatti un fatturato annuo inferiore ai 2 milioni di euro.
I produttori di plexiglass
Tra chi ha visto aumentare i flussi di lavoro troviamo anche i produttori di plexiglass, il nuovo “oro” come è stato ribattezzato dalla stampa. Le aziende del comparto hanno spiegato come per reggere il picco di richieste da parte delle imprese e degli enti pubblici sarebbe necessario decuplicare la produzione. Numeri non da poco se si pensa che il più grande produttore italiano, Madreperla, ogni anno lavora 7mila tonnellate di materiale. Inoltre diverse pmi tra cui la Stilform di San Benedetto del Tronto hanno spiegato che le richieste di lastre in plexiglass arrivano anche dall'estero e che è impossibile soddisfare tutti gli ordini dato che la produzione massima giornaliera di una media azienda è 500 fogli al giorno. Un boom della domanda che ha coinvolto tutta l’Europa e perfino gli Stati Uniti dove secondo CNBC alcuni produttori di plexiglass hanno visto un aumento del 300% delle produzioni nei mesi di marzo e aprile rispetto a febbraio.
Il cibo a casa
L’emergenza coronavirus ha poi evidenziato il valore strategico del digitale in molti settori, tra cui il food delivery. Secondo l’indagine di SEMrush, piattaforma utilizzata dai professionisti del web marketing, tra marzo e aprile 2020, le società attive nelle consegne a domicilio «hanno avuto un incremento medio del numero di visite pari al 26%, ed un incremento di utenti unici del 25%».
La piattaforma più utilizzata è Just Eat, con una media di 3,8 milioni di visite e 1,8 milioni di utenti unici. Il sito che ha registrato un maggior incremento di visite è stato Glovo cresciuto addirittura del 43% nel lockdown, mentre, per il numero di utenti unici, la crescita più importante è stata registrata da Deliveroo con un 28% in più. A riprova di quanto l’impatto del coronavirus sia stato differente da settore a settore.