Coronavirus, il «conto» per l’economia italiana? Oltre 3,6 miliardi
Turismo in tilt, aziende preoccupate per il calo dell’export. A rischio centinaia di posti di lavoro. L’economia italiana, già in difficoltà per il rallentamento della crescita, traballa al tempo del coronavirus. Le previsioni per i primi mesi dell’anno non sono buone. “Il Pil italiano - spiega a Reuters Lorenzo Codogno, già capo economista del Tesoro e ora a capo della società di consulenza Le Macro Advisors - calerà dello 0,5% nel primo trimestre di quest’anno”. Tanto che il rapporto tra deficit e Pil finirà ben oltre il 2,2% previsto dal governo per il 2020.
Tra i settori maggiormente colpiti il turismo che pesa per il 15% sul Pil del Bel Paese. L’impatto del coronavirus fa tremare gli operatori del settore che temono ricadute gravi sulle settimane bianche e sulla Pasqua. Tra le città più colpite Milano, Venezia e Roma. Il turismo ha subito cancellazioni dall’80% per le città e fino al 95% in montagna fanno sapere da Federalberghi. Tra i danni più pesanti il rinvio a giugno del Salone del mobile di Milano: la vetrina globale dell’arredo che porta in dote oltre 2mila espositori e 400mila presenze. L’evento si accompagna al cosiddetto «Fuorisalone», una sette giorni del design che genera, secondo dati della Camera di Commercio di Milano, un indotto da 350 milioni di euro.
L’impatto del Coronavirus sulla nostra economia dipenderà ovviamente dalla durata della fase emergenziale, quel che è certo è che per le imprese si prospettano mesi difficili. Dalle regioni colpite partono per l’estero i due terzi delle esportazioni italiane e si concentra il 53% degli investimenti fissi lordi. Si teme poi l’impatto sul mercato del lavoro. Se è vero che il tasso di disoccupazione è per ora fermo al 9,8% è anche vero che a gennaio la cassa integrazione straordinaria è aumentata del 40,6% rispetto ad un anno prima. Segno che le aziende accusavano già prima dell’emergenza.
Nel complesso la Banca d’Italia ha stimato che l’impatto economico del Covid-19 sull’economia italiana sarà di circa 3,6 miliardi di euro. Cosa fare? Il governo lavora per mitigare gli effetti negativi ed è in arrivo una manovra straordinaria per aiutare le imprese. Occorre però l’autorizzazione del Parlamento per ampliare il deficit. E si chiederà di poterlo fare in accordo con le autorità europee. È quanto annuncia il premier Giuseppe Conte dalle pagine del Fatto quotidiano, a cui dalla Repubblica fa eco il ministro dell'Economia Gualtieri, che entrando nel dettaglio spiega che la fase due prevede un pacchetto da 3,6 miliardi, pari allo 0,2% del Pil, con interventi che saranno concordati nei prossimi giorni con parti sociali, associazioni ed enti locali. Il decreto relativo sarà varato entro la settimana: “Non ho ragione di temere che Bruxelles possa contestare la nostra richiesta”.