Facebook, Instagram e Whatsapp, per le aziende valgono 208 miliardi
Quanto vale Facebook in termini di business aziendale? Secondo un’indagine commissionata dal social di Mark Zuckerberg alla società di consulenza Copenhagen Economics, ben 208 miliardi di euro. Lo studio, che ha coinvolto più di 7.700 aziende di tutti i settori e dimensioni, sparse in 15 paesi europei traccia l’utilizzo del social nelle diverse organizzazioni.
Come si legge nel report di Copenhagen Economics, sfruttando le soluzioni di Facebook, inclusa Instagram, le aziende europee inserite nel campione hanno generato circa 98 miliardi di euro tramite le esportazioni. Di questi, 58 miliardi sono stati generati da vendite realizzate all'interno dell'Unione Europea e 40 miliardi da vendite nel resto del mondo. Con un dettaglio interessante. Sono principalmente le aziende fondate e guidate da donne ad attribuire importanza ai social media: il 58% di queste aziende ha infatti dichiarato che queste piattaforme “sono state fondamentali per intraprendere un'attività”. Il 65% ha anche spiegato che hanno contribuito a far crescere il loro business.
Dall'indagine di Ipsos focalizzata sull'Italia, emerge come Facebook abbia agevolato il business anche delle piccole e medie imprese. Le Pmi che hanno dichiarato di aver incrementato le vendite sono state il 44%, con buoni risultati sia sul mercato domestico sia su quello internazionale. Instagram, invece, oltre che per aumentare le vendite (48%) viene ritenuto importante per entrare in contatto con nuovi clienti (55%) e per migliore la propria capacità competitiva. Messenger, ha dato poi accesso ai nuovi clienti (49%), circostanza avvenuta più velocemente con WhatsApp per il 51% delle aziende intervistate. 6 società su 10 hanno poi affermato che le applicazioni di Facebook sono state importanti per abbassare i loro costi di marketing, migliorare l’assistenza ai clienti ed entrare in mercati inesplorati. La ragione? "Gli strumenti digitali permettono ad aziende e clienti, di interagire a costi più bassi e con frequenza più alta degli altri mezzi di comunicazione", sintetizzano da Copenhagen Economics.