Evasione fiscale, il ‘nero’ vale 110 miliardi di danno all’erario ogni anno
Il nero che cresce, il lavoro illegale che aumenta, l’evasione fiscale italiana che tocca il record in Europa. È un’istantanea preoccupante quella scattata dalla Guardia di Finanza nel rapporto annuale riservato del Nucleo speciale entrate. Nel 2017 il valore aggiunto generato dall’economia sommersa e attività illegali si è attestato a poco meno di 211 miliardi di euro con un aumento dell’1,5%. L’incidenza sul prodotto interno lordo è pari al 12,1%.
Leggendo nel dettaglio il report si scopre che 192 miliardi sono dovuti al nero mentre l’attività illegale vale circa 19 miliardi. A colpire è un dato: il 15,5% delle unità di lavoro, ovvero 3,7 milioni di persone, non sono in regola. I tassi più alti di irregolarità si registrano «servizi alle persone», il che comprende badanti e colf, (47,7%), in agricoltura (18,4%), nelle costruzioni (17%) e nel commercio, turismo e ristorazione (15,8%).
Ma quanto pesa l’evasione fiscale? Come si legge nel dossier nella media del periodo 2012-2017 il gap complessivo relativo all’Irpef da lavoro autonomo, Ires, Iva, Irap, locazioni e canone Rai ammonta a circa 85,9 miliardi di euro. Di questi 14,1 miliardi dovuti a errori e omessi versamenti su imponibili dichiarati. Tenendo conto anche dell’evasione Irpef sul lavoro dipendente (6,1 miliardi), di quella sull’Imu (5,1 miliardi) e sulla cedolare secca (quasi un miliardo), si arriva a circa 98 miliardi. Una cifra a cui va aggiunta anche l’evasione dei contributi (11 miliardi l’anno). Si arriva così a circa 110 miliardi di euro sottratti all’erario ogni anno.
I record negativi
La tassa più evasa dagli italiani è l’Iva: 37,1 miliardi nel 2017. Un risultato che ci colloca sul podio dei peggiori in Europa. “Seguono - si legge - la Germania (con 25 miliardi e 16 milioni) e il Regno Unito (con 19 miliardi e 199 milioni), che però hanno un gettito molto maggiore». Così mentre in Italia ogni 100 euro di Iva ne vengono evasi quasi 24, in Germania e nel Regno Unito circa 10. Dopo l’Iva, l’imposta più evasa è l’Irpef dovuta da lavoratori autonomi e imprese (più di 32 miliardi nel 2017) quindi l’Ires (8,1 miliardi). E la lotta all’evasione? Arranca. «L’attività svolta dall’Agenzia delle Entrate, dopo i positivi risultati dei tre anni precedenti, nel 2018 ha subito un lieve calo, con 19,2 miliardi di euro incassati, un decremento del 4%», comunica la Guardia di Finanza. Un’emergenza da affrontare anche considerando che con 110 miliardi di euro si potrebbe finanziarie la tanto discussa riforma dell’Irpef che, nelle ipotesi del governo, dovrebbe costare tra i 10 e i 20 miliardi l’anno.