Regime forfettario, 10 mila partite Iva a rischio chiusura
Vita dura per le Partite IVA italiane. La nuova Manovra fiscale 2020 pone nuovi vincoli e limiti al regime forfettario. Al punto che la flat tax rischia di diventare troppo complicata e meno conveniente per migliaia di professionisti e imprenditori. Secondo l’Osservatorio statistico dei Consulenti del Lavoro sarebbero 10 mila le Partite IVA che rischiano di chiudere la loro attività. Del resto il regime agevolato aveva portato a un piccolo boom degli autonomi: a dicembre 2019 si contavano 269.569 nuove iscrizioni al regime forfettario, oltre i due terzi del totale. Un aumento di circa 40 mila soggetti (+11%) rispetto al 2018. Si contavano quindi 554.902 aderenti, dati dalla somma dei 285.333 autonomi che sono passati al forfettario e le 269.569 nuove iscrizioni.
Nello specifico l’indagine conoscitiva, «Regime Forfetario: i dati 2019 e la proiezione sul 2020», che si basa sui numeri e database pubblici, evidenzia come ben 10 mila lavoratori non potranno più beneficiare della flat tax istituita per promuovere l’attività d’impresa e l’emersione del sommerso. Il governo ha infatti introdotto due limitazioni importanti all’accesso al regime forfettario: sono esclusi dalla possibilità di aderire alla tassa piatta tutti quei professionisti che:
- a) hanno speso più di 20 mila euro lordi per retribuire il personale dipendente
- b) hanno percepito più di 30 mila euro da redditi da lavoro dipendente o assimilato. Un paletto che sembra danneggiare in particolare i titolati di Partita IVA con un’età compresa tra i 51 e i 65 anni (4.084 abbandoni) e i pensionati over 65 (3.527)
Le modifiche apportate sortiranno un effetto molto negativo tra i destinatari della norma, al punto da adottare anche la drastica decisione di chiudere l’attività autonoma. Tra questi start up, giovani alla prima esperienza lavorativa e ultracinquantenni espulsi dal mercato del lavoro dipendente ovvero le fasce più deboli e quindi da tutelare.