L’e-commerce vola a 31,6 miliardi, tutte le occasioni per le imprese
Tutti pazzi per gli acquisti online. In un’Italia spesso criticata per la sua “arretratezza digitale” i dati dell’Osservatorio e-commerce B2c del Politecnico di Milano fotografano un Paese dinamico. Basta guardare ai numeri. Tra il 2015 e il 2019 le vendite online in Italia sono quasi raddoppiate, passando da un valore di 16,6 miliardi di euro a 31,6 miliardi. Con un dettaglio non da poco: il 40% degli acquisti vengono fatti in un click tramite smartphone.
Certo sono numeri ancora piccoli se confrontati con quelli del commercio elettronico nel suo complesso. Il valore del mercato e-commerce al dettaglio nel mondo per il 2018 è stimato in 2.875 miliardi di dollari, il 12% in più rispetto all’anno precedente e pari all’11% del totale del valore delle vendite retail. In più il tasso di penetrazione dell’e-commerce sui consumi totali in Italia è del 7,5%, contro il 20% di Cina e Regno Unito, il 18% degli Stati Uniti o il 15% circa di Germania e Francia. I margini di miglioramento quindi ci sono ma l’e-commerce rappresenta una quota importante nella crescita dei consumi nazionali. Si stima un aumento delle vendite al dettaglio dell’1,5%, a cui l’e-commerce contribuisce per il 65%.
E le differenze tra i vari settori sono importanti. Spicca l’alimentare e il largo consumo, che secondo l’osservatorio del Politecnico quest’anno registra un aumento del 42% in termini di valore. Però a farla da padroni sono informatica ed elettronica che, assieme alla moda, restano le voci principali. Si tratta di risultati che si riflettono anche nella classifica Leader della Crescita 2020, in cui le aziende dell’e-commerce strappano il podio. In testa Mukako, che realizza prodotti per l’infanzia, e Supermercato24, realtà legata al mondo della distribuzione di largo consumo.
Per le imprese il potenziale di crescita è quindi importante soprattutto se riescono a sfruttare la multicanalità personalizzando il più possibile l’offerta per i loro clienti. Il che significa avere un sito dedicato, utilizzare market-place e facilitare le vendite da mobile. La buona notizia? Lo scorso anno il 40% della popolazione mondiale, ovvero 2,81 miliardi di persone, ha effettuato un acquisto online e si stima che entro il 2022 gli acquirenti online raggiungeranno i 3,2 miliardi. In Italia poi oltre l’80% della popolazione italiana è connesso a Internet e il 55% vi accede quotidianamente. Alle imprese il compito di sfruttare questa piccola, grande rivoluzione copernicana.