Dai Basket Bond al fondo Azimut: finanza alternativa a misura di Pmi
In un sistema Paese che ha bisogno di credito e di valorizzare le risorse che ci sono ma che non vengono orientate al sistema produttivo, la finanza alternativa può rappresentare un'occasione per le pmi italiane. Realtà che spesso fatica nell'ottenere credito dal tradizionale canale bancario. Ma quali strumenti a disposizione delle piccole e medie imprese?
Tra le novità di settembre che interessano le pmi c’è il basket bond lanciato da Intesa Sanpaolo per le aziende di taglia media e piccola. Il primo basket bond, del valore di circa 2-300 milioni, arriverà sul mercato in autunno e coinvolgerà una cinquantina di aziende in tutta Italia. L’obiettivo della banca è di emettere fino a un miliardo complessivo, per un totale di 200 Pmi coinvolte. Ma come funziona questo strumento di finanza alternativa? I titoli di gruppo saranno sottoscritti dalla banca e poi messi sul mercato. Grazie ai basket bond, gli affidamenti delle imprese creditrici che accedono al programma vengono cartolarizzati in titoli (Asset backed securities, Abs) sottoscritti dalla banca stessa. In una fase successiva vengono collocati sul mercato presso investitori istituzionali.
Anche il nuovo segmento obbligazionario di Borsa Italia è pensato per sostenere la crescita dei piccoli. È dedicato alle piccole e medie imprese e società non quotate con ambiziosi piani di crescita e/o con un valore di emissione inferiore a 50 milioni di euro. Si chiama 'ExtraMot Pro3' e rappresenta l'evoluzione del segmento professionale già esistente (ExtraMot Pro) dopo che dal 2012 sono state avviate le politiche di incentivo all’utilizzo della finanza alternativa.
L'obiettivo è aumentare la visibilità della aziende e facilitarne l'accesso ai mercati dei capitali. Un modo per una pmi di ampliare la propria platea di interlocutori finanziari a supporto dei loro piani di crescita attraverso l'emissione di minibond.
Un'altra soluzione è quella di Azimut Libera Impresa Sgr e Confidi Systema, intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia. Due realtà che in partnership stanno sperimentando un nuovo canale per sostenere i piccoli imprenditori e superare la spinosa questione del credit crunch. La novità si chiama Azimut Corporate Cash, un fondo comune d’investimento pensato per agevolare l'accesso al credito per le pmi. Partendo da un dato ovvero che dal 2008 la ricchezza finanziaria in Italia è cresciuta ma è rimasta immobile l'idea è riattivarla. Come? Il fondo, nella pratica, sostiene le piccole medie imprese attraverso la sottoscrizione di obbligazioni a breve termine coperte al 100% da Confidi e ha una dotazione di 50 milioni. Confidi Systema - che conta circa 55mila imprese socie attive nell’industria, nell’artigianato, nell’agricoltura e nel commercio e turismo - si occupa di selezionare le aziende in grado di ricevere il prestito. Tra i requisiti la stabilità economica e la pubblicazione dell’ultimo bilancio certificato. Una volta che la pmi è ritenuta idonea può emettere delle obbligazioni con tagli da 250 mila euro, 500 mila fino ad arrivare a un milione. A sottoscriverle grandi aziende e investitori istituzionali. I grandi che aiutano i piccoli a crescere.