I 6 vantaggi dell’alternanza scuola lavoro per le aziende
Misura pensata per avvicinare scuola e imprese, l'alternanza, oggi Pcto, è uno strumento da sempre al centro di dibattito. Gli studenti sono scesi in piazza più volte per criticare i percorsi scarsamente formativi e gli stessi imprenditori ne hanno evidenziato vizi e virtù. Dall'introduzione sotto il Governo Renzi, l'alternanza è sopravvissuta - seppur ridotta in termini di ore e risorse - al governo gialloverde. E ora pare è stata confermata con alcune modifiche dal Conte bis. Ma quali sono i vantaggi della nuova alternanza che coinvolge un milione e mezzo di studenti, dell'ultimo triennio di licei, istituti tecnici e istituti professionali? Cosa ci guadagnano le aziende?
- Formare i lavoratori di domani. Se si pensa che la competizione oggi non è più solo tra singole aziende, ma anche tra sistemi territoriali si capisce quanto l'alternanza posso essere una leva di sviluppo per un'intera area. La formazione nel territorio, intesa come rapporto con le scuole e le università, assume un ruolo strategico fondamentale. Fare alternanza significa lavorare insieme alle scuole, licei o istituti professionali, sulle competenze dei ragazzi per formare il capitale umano del futuro. E chi non vorrebbe assumere i migliori?
- Apprendimento autonomo in azienda. Rispetto all’impostazione originaria con la nuova alternanza siamo passati ad un approccio più incentrato "su percorsi esperienziali e sull’apprendimento autonomo degli studenti" e l'obiettivo è anche alleggerire il carico di lavoro in termini di formazione in capo alle aziende che accolgono i ragazzi. La parola chiave è quindi Orientamento. Con l'idea di far acquisire agli studenti le cosiddette competenze trasversali (o soft skills), cioè capacità applicabili a diversi contesti. Tra queste le skill più richieste ai giovani in ambito lavorativo sono: autonomia, creatività, innovazione nel gestire i compiti assegnati, problem solving comprensione della complessità dei vari linguaggi, comunicazione, organizzazione, team-working, flessibilità e adattabilità, precisione e resistenza allo stress.
- Far conoscere l'azienda. Spesso gli studenti non conoscono le aziende intorno a loro. L'alternanza permette all’impresa di avere una maggiore riconoscibilità all’interno del territorio promuovendo il proprio ruolo sociale e la propria funzione formativa. Aprire le porte agli studenti significa infatti farsi conoscere da loro, dai loro insegnanti, dalle loro famiglie. Garantire ai ragazzi un percorso formativo di qualità è un ottimo biglietto da visita.
- Far conoscere i prodotti. Allo stesso modo l’alternanza scuola-lavoro per l’azienda è un’occasione per far conoscere i suoi prodotti, le sue metodologie di lavoro, la propria mission. Aprendo all’alternanza scuola-lavoro inoltre, l’azienda si rende protagonista di un processo di innovazione della concezione stessa di apprendimento, mostrando ai propri stakeholder apertura al cambiamento e al futuro.
- Ridurre lo skill mismatch. Nel medio-lungo periodo l’alternanza permette di ridurre il divario tra le competenze in uscita dal sistema scolastico e le competenze richieste dal mondo del lavoro consentendo di ridurre il cosidetto skill mismatch. Per l'impresa si tratta quindi di risparmiare sia sui costi di ricerca e selezione del personale sia sui costi di formazione iniziale dei neo-assunti.
- Gli incentivi. Per le aziende che accolgono i giovani ci sono poi dei contributi a fondo perduto. Risorse che variano da regione a regione. In Lombardia, ad esempio, i servizi saranno rimborsati dalla Camera di Commercio direttamente agli operatori accreditati; per i servizi base il rimborso va da un minimo di 240 euro ad un massimo di 468 euro a studente. CNA Roma prevede invece contributi fino a 500 euro per ogni studente, entro un massimo di 5 mila euro.