Pierbattista:«Il coaching per le pmi? Efficace solo se si ascoltano le persone»
Accanto alle piccole medie imprese per progettare il futuro e ridisegnare l'organizzazione interna. A partire dalle persone. È questa in sintesi la missione della nuova divisione di Executive Coaching, ormai parte integrante del dipartimento Coaching AreaSCOA. Per capire come funziona però il percorso di crescita dedicato a manager e imprenditori abbiamo chiesto a Giorgio Pierbattista, direttore del dipartimento, di illustrare la metodologia alla base. «Posto che le sfide per le pmi aumenteranno nei prossimi anni, dovranno affrontare la concorrenza di multinazionali estere sempre più aggressive, è importante lavorare sulle capacità manageriali interne. In breve su competenze verticali, ad esempio in ambito finanziario, e sulle capacità di relazione. Dalla comunicazione con i dipendenti allo sviluppo di qualità di leadership». Per far questo la proposta di AreaSCOA, che è parte di un gruppo attivo nella consulenza da oltre 40 anni, si basa sulla metodologia del coaching “ontologico trasformazionale” che, unita all’esperienza ultra quarantennale nella consulenza strategica, rende il percorso di coaching «a misura di azienda». «Sono previsti seminari di formazione in aula ma anche percorsi individuali e di gruppo. Avendo il supporto di professionisti accreditati AreaSCOA operanti nelle diverse aree della consulenza la nostra forza è la multidisciplinarietà. Possiamo intervenire allo stesso tempo su più fronti definendo un piano d’azione in linea con gli obiettivi aziendali», aggiunge Pierbattista.
Il metodo
Alla base di tutto c’è l’ascolto. E in questo senso l’approccio si rifà agli strumenti di ascolto attivo della sociologa Marianella Sclavi che prevede sette regole tra cui: non avere fretta di arrivare alle conclusioni, saper riconoscere il proprio punto di vista e saperlo cambiare, affrontare i dissensi come occasioni di apprendimento e di sperimentazione. «Bisogna capire la piccola media impresa. L’unico modo è imparare ad ascoltarla. Solo dopo un'attenta attività di ascolto è possibile isolare gli elementi di sintesi ed impostare un'azione di consulenza e coaching consapevole». L'obiettivo per Pierbattista è allenare i manager alla gestione degli imprevisti e anche al rapporto con gli stakeholder. «Il coaching è nato in seno alle multinazionali per le pmi serve un approccio specifico che tenga conto delle loro unicità e del fatto che si tratta nella maggior parte dei casi di business a conduzione familiare. Bisogna poi meritarsi la loro fiducia». E per fiducia si intende garantire non solo competenza e affidabilità ma anche sincerità. «Le pmi sono spesso scettiche rispetto alla consulenza ed è comprensibile: una decisione sbagliata può portarle fuori dal mercato. Ecco perché serve grande responsabilità in chi fa il nostro mestiere. Il consulente deve sapere che la pmi affronta scenari in cui spesso non ha possibilità di errore, per dirla all'inglese situazioni one shot».
Nel concreto uno dei temi che affronta la divisione Executive Coaching AreaSCOA è quello dei passaggi intergenerazionali. «Molti giovani ereditano l’impresa di famiglia ma non è detto che abbiano le competenze adatte o una formazione completa. In questi casi la consulenza può fare la differenza e aiutare a sviluppare le capacità manageriali e gestionali necessarie. A vantaggio ovviamente dell’azienda e della sua capacità di generare valore». E poi ci sono i responsabili marketing e i team commerciali. «Con loro lavoriamo soprattutto sulla comunicazione, elemento fondamentale per chi opera in ambito commerciale. Le skill relazionali sono infatti strategiche per ottenere un aumento quantitativo e qualitativo delle vendite».